Le immagini sopra riportate mostrano una delle fasi del complesso lavoro di ricamo e rifacimento dell’abito tradizionale di Villa Badessa avviato già da anni sotto la guida, l’elevata esperienza e passione del prof. Francesco Stoppa (Direttore del CATA) e dello staff di ricamatrici della Scuola di Ricamo e Merletto di Guardiagrele, diretta dall’abilissima arch. Maria Antonietta Capotosto. Il rifacimento dell’abito tradizionale femminile arberesh di Villa Badessa è uno degli obiettivi che da anni l’Associazione promuove, non senza difficoltà. Lo confermano le ricerche filologiche condotte dal prof. Stoppa dove, a fronte di assenze e lacune negli abiti originari o di informazioni certe reperibili da testi e da musei (Firenze, Roma, Napoli) , si è dovuti procedere con scelte non sempre facili. L’immane lavoro comunque è in fase di ultimazione e si prevede il completamento nel 2015, quando verrà presentato al pubblico in una importante cornice di eventi ad hoc. Intanto, insieme agli amici e professionisti di fotografia Silvia e Federico Deidda, si sono avviate riprese foto-video per una documentazione temporale del lavoro sull’abito.
E’ con viva soddisfazione che mi accingo a dare, come Sindaco del Comune di Rosciano, il saluto a tutti coloro che vorranno prendere visione attraverso una lettura attenta di questa nuova “fatica” editoriale tesa ad arricchire ed illustrare, con nuove note storiche, le origini e la vita passata del borgo di Villa Badessa, frazione del comune di Rosciano (Pescara).
Più unico che raro deve considerarsi il fenomeno di questa gente di Villa Badessa che dopo quasi tre secoli di permanenza in terra straniera, rimane tenacemente attaccata agli usi e costumi della terra d’origine, anche se la parlata è quasi estinta!
Le novità presentate nel testo sono una ulteriore testimonianza di questa comunità, delle loro abitudini, i costumi, la vita di tutti i giorni, che riemergono per l’opera tenace e approfondita del prof. Vittorio Morelli, studioso ed appassionato del nostro territorio. È infatti dalla consultazione di antiche fonti e citazioni storiche che riemergono tratti non ancora noti sulle origini e la storia di Villa Badessa, e rappresentano pertanto le pietre miliari per qualsiasi trattazione s’intenda procedere sull’unica comunità di origine arbëreshë d’Abruzzo.
E’ in questo contesto e dalle premesse sopra riportate, che l’Amministrazione comunale di Rosciano, fortemente attenta e sensibile alla valorizzazione delle peculiarità del proprio territorio, sostiene questa nuova iniziativa, che va ad aggiungersi alle altre significative tenutesi negli ultimi anni, rivolte a Villa Badessa: convegni internazionali (IV° e VI° Giornate dei Diritti Linguistici – LEM Italia, 2010 – 2012 Teramo, Giulianova, Villa Badessa; VI Congresso Interadriatico, Agosto 2014, Pescara-Spalato-Villa Badessa), ricerche (Badesha Canti liturgici dall’oriente cristiano, D’Abruzzo, Menabò Edizioni, 2012), pubblicazioni (Sopravvivenza linguistico-culturali arbëreshë nella varietà di Villa Badessa, 2013, Università Studi “G.d’Annunzio”, Chieti-Pescara) e mostre (Percorsi di Uomini, Percorsi di Fede. Dall’Est a Villa Badessa, 17 Aprile – 10 Luglio 2012, Museo Nazionale Villa Frigerj, Chieti). L’avvio della sottoscrizione del Patto di Amicizia (2013) tra il Comune di Rosciano ed il Comune di Lukove (Albania), premessa per la definizione del Gemellaggio tra i due Comuni, uniti storicamente dall’origine della migrazione delle 18 famiglie, provenienti da Piqeras e stanziatesi a Villa Badessa, dal 1743.
Sono fermamente convinto che iniziative cultuali come queste, insieme ad altre correlate, possono efficacemente contribuire alla valorizzazione del nostro territorio, in una prospettiva di sviluppo economico e culturale. Vorrei infine ricordare, solo a titolo esemplificativo, la proposta di esperienze di convivenza e di confronto che Rosciano e villa Badessa in particolare offrono, anche attraverso una presa visione di un itinerario della Fede unica nel suo genere in Regione Abruzzo: si fa riferimento alla S.Liturgia officiata ancora in rito greco-bizantino nella chiesetta di S.Maria Assunta a Villa Badessa, che conserva fra l’altro una importante raccolta (oltre 70) di pregevoli icone sacre datate XVI-XIX secolo.
Con l’auspicio che gli obiettivi dell’Autore di questo testo possano essere pienamente soddisfatti e condivisi dai lettori, auguro iniziative analoghe possano rappresentare un successo e favore ulteriormente integrandosi fra loro, in modo sinergico, le peculiarità delle risorse storico-culturali, religiose, artistiche, naturali, produttive (artigianali, agro-alimentari, economiche) del territorio di Rosciano.
Costantino De Micheli, Assessore e Past President Ass. Culturale Villa Badessa Alberto Secamiglio, Sindaco del Comune di Rosciano
Sento ogni mattina
il tuo suono, o campanella,
ma questa mattina,
suoni ancor più bella.
Il tuo suono è una melodia
che unisce i cuori di simpatia.
Sei rimasta l’unica originale,
sei l’unica sempre uguale.
Tu che dell’oriente
sei anima e voce,
fai sì che la tua gente
abbia ancora tanta pace.
Ma questa mattina
suoni ancor più bella,
è festa, è la tua festa
oggi otto settembre,
la tua gente si riveste
come solita da sempre
per amarti ed onorati.
Ma tanti di loro
non sanno la tua storia,
in pochi sono rimasti
che la sanno a memoria,
e di loro rimasti
piano piano finiranno
tutti nella memoria
e non racconteranno
più la tua storia.
Poesia recitata personalmente sul palco, in piazza a Villa Badessa, in occasione delle festività dell’8 settembre 2009 e riportata a pag.110. Caro Gino, in cambio dell’omaggio poetico, ti dedichiamo questo scritto ricordandoti con stima, umanità, sensibilità e generosità. Gli Amici dell’Associazione culturale Villa Badessa.
Mercoledì 1 OTTOBRE dalle 17.30 alle 19.30, accoglienza dei transumanti sul tratturo al campo sportivo di Rosciano, a cura dell’Associazione culturale VILLA BADESSA con assaggio fra l’altro del piatto tradizionale arbereshe, ancora in uso nelle ricorrenze: il “TEPSI”.
Qui di seguito le immagini dei “transumanti” che percorrono l’ultimo tratto giornaliero del tratturo L’Aquila – Foggia; in particolare, il tratto tra Pietranico a Rosciano con arrivo al campo sportivo e l’accoglienza di numerose rappresentanze di attività artigianali della filiera alimentare presente sul territorio limitrofo……….. Come piatto tradizionale arbereshe, ancora in uso nelle ricorrenze, sono stati preparati da Peter e da Sondra e Irene 2 “TEPSI”. (sformati di verdure e riso racchiusi in sfogliavelo con apertura centrale e greche artistiche di cornice; cottura al forno; 2 versioni con carne o con baccalà !!
Vini D’Abruzzo Marramiero, Cantina Falon, Frantoio Oleario Ranieri, Lavorazione Carni Luciani, Caseificio artigianale Voltigno, Azienda Avicola Faricelli, Azienda agricola Angelo Belli di Campagna Amica, Panificio Luciano Di Tommaso, …..ma anche il Centro culturale Esploratorio e l’Associazione culturale VILLA BADESSA !!
Le zucche e i colti-hobbisti-entusiasti, vincitori …Bella affluenza di partecipanti e di pubblico … Il vincitore per il secondo anno consecutivo è stato l’amico Gino Sablone, premiato dalle gradite ospiti arberesh Ester Di Rosa e Pinuccia Campofredano di Montecilfone e Ururi (Molise) che hanno allietato anche l’evento della Tombola della Zucca, leggendo via via i numeri estratti in lingua albanese !!
Qui a fianco la locandina che promoveva l’evento del 2014, mentre in basso una galleria di fotografie.
Altri vincitori dell’edizione 2014 ricordiamo Alessandro, e Giovanni per le zucche giganti e……Fabio e Mario per le zucche lunghe o a “metro”: in questa categoria, la lunghezza massima è stata raggiunta da una zucca che misurava oltre 180 centimetri !!
Tuttavia, l’andamento stagionale del 2014, ha condizionato in modo negativo il regolare accrescimento e la produzione di numerosi ortaggi a causa dello sviluppo abnorme ed incontrollabile di fitopatologie e di insetti parassiti di molte colture !!
La raccolta delle olive e quindi la produzione di olio del 2014 in Abruzzo e nel resto d’Italia sarà ricordato come un anno NERO degli ultimi 50 anni e oltre….sia per la quantità scarsissima, che per la qualità dell’ ORO GIALLO !!
GUARDA LE FOTO DELL’EDIZIONE Villa Badessa 2014
Qui di seguito si riportano alcuni scatti dei “lavori” del Convegno tenutosi presso il Museo Permanente Storico-Antropologico di Villa Badessa, sito nel centro storico del paese.
Ad arricchire ulteriormente la valenza letteraria del Congresso, è stata la presenza e partecipazione dello scrittore CARMINE ABATE, di origine arberesh (da Carfizzi, Crotone), già noto a livello sovranazionale per riconoscimenti e premi, fra i quali il Campiello 2012.
Dopo la visita all’interno della chiesetta di Villa Badessa, lo scrittore Carmine Abate ha presentato la sua ultima fatica editoriale “Le stagioni di Hora” (Mondadori) trattenendosi con quanti interessati e firmando copie del nuovo volume. L’Associazione C. Villa Badessa ha pertanto arricchito la propria biblioteca con 5 nuovi testi impreziositi dalle dediche personali dello scrittore.
Un intermezzo culinario presso la trattoria “La Taverna” di Luciano Ciovacco a Villa Badessa è stato dai molti apprezzato.
La seconda Carovana della memoria e della diversità linguistica 2014, organizzata dall’Associazione LEM-Italia in collaborazione con l’Università degli Studi di Teramo e numerose istituzioni, attraverserà l’Italia da nord a sud alla scoperta di minoranze linguistiche storiche, di nuovo insediamento e non territoriali, e si aprirà anche alla dimensione dialettale. Il filo conduttore di questa seconda edizione sarà una riflessione su come informare la più ampia opinione pubblica circa il valore (culturale, sociale, economico, ambientale) della diversità linguistica e culturale. Per sollecitare il dibattito, a ogni tappa la Carovana perseguirà in particolare due azioni: la presentazione in prima assoluta dell’opera 99 domande su “Diversità linguistica & diritti linguistici” (a cura di Associazione LEM-Italia e Cooperativa sociale Futura onlus, agosto 2014) e la presentazione del portale web Parchi EtnoLinguistici d’Italia®. Il dibattito che scaturirà da queste presentazioni costituirà la materia prima degli Atti del convegno itinerante Ottave Giornate dei Diritti Linguistici (GDL 2014). Si tratterà quindi di un convegno assolutamente partecipativo, a evidenziare l’incontro e la dialettica tra il mondo accademico e il territorio. La Carovana 2014 sarà un’occasione d’incontro tra operatori, studiosi, studenti e appassionati della diversità linguistica e culturale italiana, europea e mediterranea. E come per la prima edizione, raccoglieremo lungo il percorso numerose testimonianze, individuali e collettive, che andranno a comporre un film documentario che sarà presentato nel maggio 2015 in occasione del Primo Congresso Mondiale dei Diritti Linguistici (www.associazionelemitalia.org), di cui questa Carovana rappresenta, anche, un’esperienza preparatoria. Questa seconda edizione è dedicata alla memoria di Laura Aga-Rossi, scomparsa nel 2011. Intellettuale poliedrica coinvolta sia in un’importante esperienza di avanguardia artistico-letteraria sia nel recupero e riscoperta delle proprie radici linguistico-culturali, l’opera di Aga-Rossi incarna una sintesi ideale di tradizione e contemporaneità. Tre momenti in particolare celebreranno la sua memoria: la partenza da Tarvisio (UD) il 25 agosto, suo anniversario di nascita, il passaggio a Gussola (CR) e più in generale nei suoi luoghi d’infanzia il 28 agosto per ricordare a dieci anni di distanza una significativa esperienza di ricerca linguistica sul campo condivisa con la comunità locale, e la chiusura del Convegno su “L’Adriatico, transito o frontiera” il 31 agosto a Villa Badessa di Rosciano (PE), a cura di Marilena Giammarco. Ma lungo l’intero itinerario della Carovana saranno presenti le principali pubblicazioni di Laura Aga-Rossi per divulgare la sua attività, la sua scrittura e promuovere un progetto di borsa di studio a lei intitolata. Di seguito proponiamo l’itinerario provvisorio, e invitiamo tutti gli interessati a unirsi alla Carovana, anche solo per una o poche tappe, eventualmente prendendo contatto con gli organizzatori.
Contatti – Giovanni Agresti, Università degli Studi di Teramo e Associazione LEM-Italia. Skype: giovanni.agresti; giagresti@yahoo.it info@associazionelemitalia.org
Scheda tecnica | |
Periodo | 24 agosto – 8 settembre 2014 |
Organizzatore | Associazione LEM-Italiawww.associazionelemitalia.orgwww.parchietnolinguistici.it |
Pagina web ufficiale | www.associazionelemitalia.org/le-nostre-azioni/rete-nazionale-di-turismo-linguistico.html |
Partners (lista provvisoria) | Università degli Studi di Teramo, Università Jean Jaurès di Tolosa (Corso di Laurea specialistica in «Mestieri del patrimonio e della cultura in paese occitano»), Istitût Ladin Furlan “Prè Checo Placerean”, Circolo Culturale L’Antica Quercia, Bosco di Museis, FRI (Fondazione Romanì Italia), Rivista Kamastra, Fondazione Ernesto Giammarco, Futura Cooperativa sociale onlus, Comune di Guardia Piemontese (CS), Fondazione Occitana, Istituto comprensivo «Gaetano Cistaro», Centro Culturale Gian Luigi Pascale – Guardia Piemontese, Comune di Gussola (CR), Comune di Montecilfone (CB), Comune di San Felice del Molise (CB), ACTA Ungra, AISAM (Associazione degli immigrati Senegalesi nelle regioni Abruzzo e Marche), Associazione culturale Villa Badessa, Associazione Tikanè Assiem, Centro studi «Sociolingua», AELMA (Archivio EtnoLinguistico Musicale Abruzzese), Basilicata arbëreshe. |
Links su Prima edizione | Presentazione della Carovana 2013www.associazionelemitalia.org/attachments/article/105/Lancio%20Parchi%20e%20Carovana%202013_01_09_OK.pdfResoconto della Carovana 2013www.associazionelemitalia.org/attachments/article/105/Resoconto%20carovana_SP-GA-SP.pdfRassegna stampa sulla Carovana 2013 |
www.associazionelemitalia.org/attachments/article/105/RASSEGNA%20STAMPA%20PRIMA%20CAROVANA%20DELLA%20MEMORIA%20E%20DELLA%20DIVERSITA%20LINGUISTICA.pdf
Manifestazione organizzata da qualche anno a Scanno – “Appuntamento con la tradizione”, una manifestazione che nasce dalla passione per il costume scannese, immortalato da fotografi, artisti, ecc. da parte di poche persone, che da anni organizza un evento tra il 25 aprile e il primo maggio. L’iniziativa è partita negli anni scorsi da Claudio D’Alessandro, che in occasione del 25° anniversario di matrimonio, decise con la moglie di riproporre l’antico corteo nuziale (tradizione che avevano peraltro seguito 25 anni prima). Quest’anno 2014 – pur in assenza di risorse pubbliche – l’associazione ha ideato l’evento estivo “Donne di Terre d’Abruzzi” per il 2 e 3 agosto. Come “Appuntamento con la tradizione” questa manifestazione intende cogliere l’interesse di fotografi professionisti e amatoriali che da anni frequentano Scanno, seguendo la suggestione lasciata in eredità da fotografi e illustratori, e ovviamente dei numerosi turisti che soggiornano o arrivano sulla montagna abruzzese in agosto. Quale miglior occasione oltre che graditissima per conoscere i costumi di Villa Badessa, le cui origini balcaniche e orientali suscitano interesse, anche in paese Scanno – il cui costume femminile avrebbe parimenti misteriose origini orientali ?
In questa sezione si riportano le principali iniziative ed attività effettuate in ordine cronologico nel corso del 2013 corredate da brevi testi scritti, gallerie fotografiche e video.
Lukove (Albania). In rappresentanza della piccola comunità di Villa Badessa, frazione del comune di Rosciano (Pescara), 18 persone hanno incontrato la comunità arbereshe di Piqeras, nel comune di Lukove, Albania Meridionale, terra di origine dell’antica migrazione risalente al 1743. Si è trattato in realtà di una seconda fase di ri-avvicinamento tra le due comunità fortemente sentita e voluta dalle rispettive amministrazioni comunali rappresentate dagli attuali sindaci di Lukove e Rosciano, nelle persone di Vadimir Kumi e Alberto Secamiglio, rispettivamente. Già nel settembre 2010, Villa Badessa aveva accolto una ristretta delegazione albanese, in concomitanza fra l’altro sia della prima visita del nuovo Vescovo di Lungro (Cosenza), S.E. Mons. Donato Oliverio, sia della festività del giorno 8 settembre.
La sottoscrizione nelle rispettive sedi comunali di Rosciano (settembre 2010) e di Lukove (giugno 2013) di Patti di Amicizia, atti propedeutici importanti, sanciscono la ferma volontà di avviare insieme un percorso sostenuto da una progettualità a livello europeo, per giungere in breve alla stipula di un vero e proprio GEMELLAGGIO tra i due comuni. L’iniziativa peraltro rientra tra le attività promosse dall’Associazione LEM-Italia (Partner del Portale delle Lingue d’Europa e del Mediterraneo) nell’ambito del Convegno Internazionale Seste Giornate dei Diritti Linguistici (GDL2012) avviato a Teramo il 6-8 novembre 2012, e che si è concluso in Albania, con la seconda sessione dal titolo “Migrazioni tra disagio linguistico e patrimoni culturali”. Il viaggio culturale sostenuto dall’Associazione Culturale Villa Badessa, dall’Associazione Albanese d’Abruzzo (ALBA) e dall’Associazione Archivio EtnoLinguistico e Musicale Abruzzese (AELMA) ha mirato alla realizzazione di un piccolo grande sogno: l’incontro tra la comunità badessana e la comunità albanese d’origine. Obiettivo dell’evento, riferiscono Silvia Pallini e Giovanni Agresti (Presidente e vice-Presidente di LEM Italia) è quello di contribuire alla creazione e consolidamento di un ponte sempre più utile ad un reciproco scambio tra Italia, Abruzzo e Albania, rafforzando la rete di attori che operano non solo in ambito socio-culturale, ma anche economico sulla base del legame simbolico sempre vivo tra le comunità arbereshe storiche del Sud Italia, tra queste e le comunità albanofone di nuova immigrazione, e tra entrambe e la Madrepatria.”
Momenti salienti del viaggio culturale sono stati: una conferenza a Tirana presso l’Istituto Italiano di Cultura con la presentazione del volume di Micol Bruni, Pierfranco Bruni e Giovanni Agresti, Le minoranze e l’Italia unita. Le radici, il Risorgimento; la presentazione di un abito contemporaneo ispirato alla tradizione albanese, a cura di Albana Xhakosi e Domenico Di Virgilio; la presentazione dei volumi di Lumturi Latifi, Giovanna Manilla e Silvia Pallini dal titolo La memoria di Piqeras. Narrazioni sulla migrazione albanese a Villa Badessa. Oltre al momento solenne dell’incontro con il Sindaco e la comunità di Lukovë con la Firma del Patto di Amicizia, propedeutico per il Gemellaggio tra le Municipalità di Lukovë e di Rosciano, si è tenuta la presentazione del progetto “Rileggere le Migrazioni” e proiezione del docu-film di Simone Del Grosso Arte del Viaggio, Arte dell’Incontro (Logic Film e Associazione LEM-Italia 2012). Tra le numerose iniziative svolte, due sono stati i momenti di altissima commozione: in mattinata, la salita dal centro di Piqeras alla sommità del monte dove domina l’antico Monastero di Kremasova, a cui apparteneva l’icona sacra della Madonna con il Bambino portata poi a Villa Badessa dai migranti e oggi sempre venerata; nel tardo pomeriggio, si sono vissuti momenti di vera e intensa commozione e di rara umanità con gli incontri tra i meno giovani delle due comunità (badessana e di Piqeras) durante i quali, ospitati nelle abitazioni locali, almeno 3 famiglie si sono ri-trovate con i loro cognomi e le comuni origini (Spiro, Lazzaro, Vlasi). Ass. Culturale Villa Badessa
In questa sezione si riportano le principali iniziative ed attività effettuate in ordine cronologico nel corso del 2012 corredate da brevi testi scritti, gallerie di fotografie e di video.
Mostra “Percorsi di Uomini, percorsi di Fede“, Chieti, 2012 – Report a pagina 63 su Lajme 1-2012:
Per saperne di più, sulla capacità della NATURA di sviluppare ortaggi GIGANTI e da RECORD clicca qui di seguito: http://temi.repubblica.it/nationalgeographic-food/2015/02/06/ortaggi-da-record/
Per le notizie dettagliate dell’evento, aprire e consultare le versioni in italiano, inglese e albanese dei links sottostanti. Seste Giornate dei Diritti Linguistici_Ita
Sixth edition of the Days of Linguistic Rights_English
Viti i gjasht+½ i te Drejtave Gjuh+½sore_Shqip
Poster presentato alle VI Giornate dei Diritti Linguistici, Pescara 2012 (LEM- Italia)
Giancarlo Ranalli, Associazione Culturale Villa Badessa, 65020 – Villa Badessa di Rosciano (PE), Italia (giaranalli@yahoo.it) L’éveil de la conscience des origines de la communauté badessana: un hymne entre passé et futur La communauté de Villa abbesse, un petit hameau de Rosciano, province de Pescara, la source de Arbëreshë en 1743, est unique dans les Abruzzes en conservant son rite grec-byzantin liturgie du dimanche à l’église paroissiale de Santa Maria Assunta. Après près de trois siècles de son établissement initial, aujourd’hui, la communauté vit des moments de grande valeur culturelle, ethno-anthropologique caractère et religieux, sans compter le temps, cependant, les aspects linguistiques. Pour contribuer à cette prise de conscience, ont grandement contribué à l’ouverture d’un échange de relations et les contacts entre spécialistes de différentes disciplines, mais comme un objectif commun d’attirer l’attention Villa Badessa. Dans cette atmosphère, «éveillé» à la Villa abbesse, les surprises sont encore fréquents: comment faire ressortir la mémoire oubliée d’un «Hymne à la Villa Badessa», qui, bien que en italien, montre le désir et le souci du contenu <l’ lointaine patrie en exil>, Albanie!!
La comunità di Villa Badessa, piccola frazione del comune di Rosciano, provincia di Pescara, di origine arbereshe dal 1743, è unica in Abruzzo nel mantenere ancora il suo rito greco-bizantino nella liturgia domenica nella parrocchiale dedicata a S.Maria Assunta. A distanza di quasi tre secoli dal suo iniziale insediamento, oggi, alle soglie del terzo millennio, non vi è dubbio che la comunità viva momenti di grande fermento culturale in senso ampio del termine, di carattere etno-antropologici e religiosi al tempo stesso, non includendo al momento tuttavia gli aspetti linguistici propri della lingua originaria. E’ un vero e proprio risveglio della coscienza delle origini stesse, come semplicemente recitava una antica filastrocca arbereshe tornata alla mente di anziani del paese: “Chicchirichi cantava il gallo….”.
A concorrere a tale risveglio, hanno contribuito in modo significativo in una prima fase l’avvio di scambi di relazioni e di contatti tra esperti di varie discipline che, pur partendo da posizioni ed esperienze culturalmente diverse, avevano come obiettivo comune porre al centro dell’attenzione Villa Badessa (IV GDL, 2010). Il risultato non era affatto scontato, ma oggi è un esempio tangibile di come “fare rete” sia importante e costruttivo, soprattutto in tempi di crisi economica globale e non solo. La singola persona diventa un soggetto attivo, quasi un “attore” all’interno della comunità, sia esso realmente discendente da una delle 18 famiglie originarie (quindi tracciabili ancora attraverso la sopravvivenza dei cognomi), oppure appartenente ad una famiglia “acquisita”, attraverso anche matrimoni “misti” tra autoctoni e non. Si citano:
In questa atmosfera “rivitalizzata” e “risvegliata” a Villa Badessa, le sorprese sono ancora frequenti: come quella di far emergere dalla memoria apparentemente dimenticata di una “icona vivente” (così sono chiamate le persone per distinguerle dalle icone sacre presenti in chiesa) di un “Inno a Villa Badessa”, che seppur in italiano, in prosa, presenta nei contenuti il desiderio e l’attenzione verso <la Patria lontana in esilio>, l’Albania appunto!! Inno a Villa Badessa, dedica alla Madonna, SS.Madre di Dio Odigitria, la più antica icona presente nella Chiesa di S.Maria Assunta, Villa Badessa di Anna Di Girolamo e Linfa Di Lazzaro (Villa Badessa, giugno 2012) :
Di te parla l’alba nascente il profumo dell’erba e dei fiori carezzati dall’aura depente quando il sole tramonta sul mar. Oh Maria oh Maria Oh Maria parmi udire la terra cantar. Dalla Patria lontana in esilio come stella sul nostro cammino ci guidasti all’Itala sponda a lenire i nostri dolor. Oh Maria oh Maria Oh Maria parmi udire la terra cantar. A Badessa desiasti un altare indicando ai tuoi figli credenti che saresti venuta dal cielo a lenire i nostri dolor. Oh Maria oh Maria Oh Maria parmi udire la terra cantar.
Riferimenti IV GDL 2010. Quarte Giornate dei Diritti Linguistici. L’Insegnamento delle lingue locali: Istituzioni, Metodi, Ideologie. Teramo, LEM Italia. ARBACE, Lucia, RUGGERI, Maria, NICOLAI Maria Concetta. 2012. Percorsi di Uomini, percorsi di fede. Dall’Est a Villa Badessa Immagini icone costumi. Pescara: D’Abruzzo Libri – Edizioni Menabò, Fondazione Pescarabruzzo. DI VIRGILIO, Domenico. 2012. Badesha: canti liturgici dall’oriente cristiano, Pescara: D’Abruzzo Libri -Edizioni Menabò, (CD-DVD).
In memoria di Don (papàs) Lino Bellizzi: il parroco per eccellenza
Nel mezzo dell’estate del 2002 Villa Badessa perse uno dei suoi simboli storici, il Papàs Lino Bellizzi, parroco per più di 40 anni della comunità. Per la storia e le vicende della comunità badessana dire che è stato un personaggio fondamentale è poco. In tutto il periodo del suo mandato pastorale la vita religiosa e sociale (anche politica ) è sembrata non poter prescindere dalla sua presenza fisica e morale. Per Villa Badessa Don Lino non è stato un semplice prete, ma quasi un sindaco, un referente, un monumento, un ingrediente essenziale per la vita quotidiana. La sua tunica nera e la lunga barba bianca si aggiravano inconfondibili nella sua Fiat 1100 nera per le vie del paese, annunciavano la sua presenza nei paesi del circondario. La sua caratterizzazione “ortodossa” sembrava aleggiare in ogni casa, le sue consuete passeggiate ammonivano i parrocchiani che lui, da buon padre di famiglia, vigilava su tutti suoi fedeli. Lino Bellizzi nacque a Frascineto (CS) il 17-4-1922. Dopo le scuole ginnasiali, nel seminario pontificio Benedetto XV della badia greca di Grottaferrata (Roma), venne ordinato sacerdote a Roma nel collegio pontificio di S.Attanasio nel 1948. Dopo aver trascorso alcuni anni al servizio della diocesi di Lungro (CS), il 6 dicembre 1957 Don Lino Bellizzi fu mandato a Villa Badessa per assumere l’incarico di nuovo parroco. Avrebbe retto la parrocchia per più di 40 anni fino all’arrivo del nuovo millennio, finché le sue condizioni di salute, nonostante la sua fiera resistenza, suggerirono la sua resa per ricoverarsi in una casa di cura. Contro voglia lasciò il timone parrocchiale al diacono Luigi Fioriti che avrebbe traghettato la parrocchia fino all’arrivo di padre Paolo Lombardo, in carica a sua volta dal 2002 al 2006. Le esequie di Don Lino Bellizzi riposano nel cimitero del suo paese natio dove non di rado ha ricevuto le visite di tanti parrocchiani. A quasi dieci anni dalla sua scomparsa la sua esperienza parrocchiale continua a far discutere e la sua figura si è prestata, anche alla luce delle ultime vicende in paese, ad un processo revisionista che hanno messo meglio in luce il suo ruolo fondamentale nella difesa della tradizione e dell’identità arbëreshë di Villa Badessa. Senza mezzi termini possiamo affermare che la conservazione del rito greco-bizantino si deve di gran lunga alla sua personalissima e gelosa gestione e custodia dei particolarismi badessani e alla certosina dedizione nella pratica liturgica. A lui vanno riconosciuti anche altri meriti “visibili” come quello di aver favorito la realizzazione di un complesso, delle opere parrocchiali, che ha ospitato per diversi anni un asilo infantile, con annesso parco e numerose stanze e che adesso rappresenta per la comunità uno spazio vitale per incontri, manifestazioni e attività.
Di frequente la relazione tra un prete di paese e il popolo è sempre caratterizzata da una certa instabilità. Citando un classico “sospetto” popolare “Fa quell’ che pret’ dic’ ma nin’ fa quell’ che pret’ fa” anche Don Lino e il suo “pontificato” badessano non ha riscosso pareri univoci e in alcune mie interviste subito dopo la scomparsa si evidenziano sfumature differenti.
“Ha avuto sempre un carattere particolare e egocentrico, a volte anche un po’ burbero e poco malleabile. Spesso dalle sue reazioni usciva più l’uomo del sacerdote ma sotto la coltre dura c’era un uomo buono e sensibile[…]”. Il suo mandato pastorale è stato proficuo per chi l’ha voluto seguire. Il suo operato è stato proficuo per chi ha saputo coglierne i risultati. Avrebbe meritato più sostegno e riconoscenza dalla maggior parte della popolazione, spesso è stato lasciato troppo solo. Ha difeso e valorizzato le nostre usanze religiose, grazie alle sue doti di buon comunicatore e alle sue infinite conoscenze tra autorità politiche e religiose, docenti ed esponenti della cultura non solo locale nonché tra gli operatori della comunicazione televisiva e giornalistica. La sua grande preparazione culturale e la sua acuta intelligenza completano il ricordo di una figura che ha fatto storia, che ha lasciato un vuoto morale e materiale incolmabile a tutte quelle generazioni alle quali ha dato un buon apporto educativo e formativo nell’insegnamento catechista. Don Lino è stato si un buon parroco, gli resterò affezionata a vita.”
Un’altra testimonianza si sofferma sul rapporto che aveva stabilito con i giovani:
“Le doti di paziente e tollerante prete di periferia molto comprensivo con l’acerba formazione giovanile non furono mai il suo forte. Complice sicuramente le svogliate indoli e gli approcci immaturi di molti ragazzi, lui non è mai riuscito a stabilire un feeling con la popolazione giovanile. Alcuni tentativi di metter su un bel gruppo parrocchiale si sono sempre arenati alle prime difficoltà e Don Lino spesso aveva difficoltà a fare da confidente e guida ai moti adolescenziali.”
Un’altra compaesana: “Molti suoi atteggiamenti sono da leggere in chiave difensiva e adottati dopo una serie di delusioni o deduzioni. Una realtà come Villa Badessa non di rado è facile da capire, da affrontare e da vivere. L’ignoranza, la diffidenza, la cattiveria gratuita, gli opportunismi spesso sono alla base dei comportamenti delle persone e bisogna sempre vedere quanto esse influivano e favorivano un clima positivo e di collaborazione tra il parroco e la comunità. Don Lino, come tanti di noi, era fatto un po’ a modo suo e bisognava saperlo prendere. Ha sostanzialmente saputo fare il parroco, determinante la sua opera di conservazione, gestione e promozione di tutto ciò che riguarda la nostra cultura e la nostra religione[…]. Quelli che si lamentavano di lui ora dovrebbero riflettere, magari scoprirebbero per riconoscere eventualmente che i maggiori sbagli non sono da attribuire a Don Lino!”.
Qualunque siano i profili che di Don Lino si siano tracciati, è innegabile che la sua esperienza pastorale sia irrepetibile per Villa Badessa: un vero personaggio, uno che ha lasciato un segno indelebile nella storia della comunità, alla quale ha dedicato un libro, dopo anni di ricerca e di elaborazione. La pubblicazione del 1996 è stato un suo testamento e un suo prontuario sul suo modo di essere. Una memoria storica della frazione lo ha visto cosi: “Un uomo senza dubbio colto, arguto che coltivava molti interessi, vantava e faceva valere le sue relazioni con persone influenti, finché la vecchiaia non è arrivata a rallentare i suoi ritmi. In un certo senso il prete l’ha fatto e i suoi interessamenti hanno portato qualche buon risultato come la realizzazione del complesso delle opere parrocchiali, la sistemazione della casa parrocchiale, ha curato e tutelato la chiesa e le tradizioni, senza manifestarsi ne progressista ne tradizionalista, mantenendo i cardini del rito bizantino a Villa Badessa. Alcune visibili sfaccettature ne hanno minato la figura: si è spesso intromesso in politica, ha sempre avuto l’istinto di ergersi a capo popolo: particolarmente attivo nelle campagne elettorali, puntualmente metteva lo zampino facendo vere e proprie campagne pro o contro. E’ stato spesso caratterizzato da un approccio dispotico e da tratti egoistici e autoreferenziali, una ricorrente orgogliosa ruvidezza. Un prete poco democratico e molto aristocratico, quasi di epoche trascorse, benevolo con i potenti, con gli agiati e gli acculturati, meno disponibile con il popolino, che trattava con distacco e al quale soleva rivolgersi con frequenti frecciatine. Ma non per questo disdegnava di seguire con approccio pettegolo i fatti del paese, anche dettagliatamente […]. La sua conduzione parrocchiale nonché l’attività di tutela e di valorizzazione del patrimonio culturale badessano è stata spesso portata avanti con fare assolutistico, quasi fosse un affare privato. Comunque il popolo è stato buono con lui, non lo ha mai seriamente contrastato […]”.
Gli ultimi anni della sua vita li ha vissuti lontano da Villa Badessa, ormai le condizioni di salute non gli permettevano più di restare al suo posto e imponevano ormai un’adeguata assistenza. La sua assenza si è fatta subito sentire, ricordi e riferimenti legati al suo nome, alla sua immagine e al suo mandato non avrebbero mai più lasciato le menti dei suoi parrocchiani, tuttora convinti ad ogni modo, e non con accezione negativa, che uno come lui non tornerà più a Villa Badessa […]. Il diacono Luigi Fioriti è stato colui che per mesi ha retto la parrocchia di Villa Badessa prima della venuta dell’archimandrita Padre Paolo Lombardo, parroco di Villa Badessa fino al 4 giugno 2006. Durante la funzione religiosa per la sua scomparsa lo ha sinteticamente e significativamente ricordato cosi:
“I primi anni di collaborazione, quando la diocesi ha deciso di scegliermi come suo aiuto per lo svolgimento delle mansioni religiose, Don Lino mi accolse con diffidenza e con il sospetto come se fossi li a volergli sottrarre sotto gli occhi la sua parrocchia. Poi ci conoscemmo meglio e iniziammo ad andare d’accordo, pensai allora di avere davanti uno stanco e vecchio padre dall’animo in fondo buono e con tempra ed intelletto ancora ben pronti. Quando fu ricoverato i nostri contatti furono frequenti, l’ultima volta che lo vidi, mi chiese di Villa Badessa e nelle sue lacrime c’era tutto l’affetto e il legame sincero con il paese di una vita […]” . Quel suo paese lo ha ora rivalutato e anche un po’dimenticato o perdonato le sue spigolature caratteriali. Una via del paese si appresta a portare il suo nome, insieme alla piccola cappella del bivio che dà il benvenuto a Villa Badessa saranno i lasciti eterni della lunga e memorabile esperienza parrocchiale del papas Lino Bellizzi.
L’esperienza di Padre Paolo Lombardo, successore di Don Lino Bellizzi nel 2002 (dopo l’esperienza del “traghettatore” diacono Luigi Fioriti) è stata breve ma degna di menzione, sicuramente non passata inosservata, per alcuni meriti ma soprattutto per i demeriti e le motivazioni oggi ben note che lo hanno accompagnato alla porta. Sotto di lui si sono avuti alcuni spunti positivi circa la partecipazione della popolazione agli organismi parrocchiali, un forte avvicinamento da parte dei giovani alla parrocchia, ma purtroppo i primi vagiti di una collaborazione con gli enti locali non sono avvenuti rispettando il dettato dell’Eparchia, anzi mostrando una autonomia religiosa (quasi una ortodossia) e gestionale parrocchiale che non poteva passare inosservata!. E così, nella Pentecoste del 2006 la missione di Padre Lombardo conosce la sua fine, viene sostituito dal vice-parroco Mircea Coros, tuttora reggente della parrocchia. A svolgere le funzioni di parroco (Archimandrita) e poi Delegato AD OMNIA per l’Eparchia, è da quel giorno Padre Donato Oliverio, da S.Benedetto Ullano (CS), fino alla nuova nomina a Vescovo dell’Eparchia di Lungro (CS), da cui anche Villa Badessa dipende (chirotonia del 1 luglio 2012).
AUGURIO E PREGHIERA PER PAPAS LINO BELLIZZI
Volantino Coro Serata in musica veramente speciale quella vissuta sulle note magiche ed i colori del soul… Guanda le foto e ascolta il brano musicale !!
Fojer Teatro Lirico Marrucino, Chieti 5 aprile 2012
In occasione del Centenario d’Indipendenza dell’Albania, presso il Fojer del Teatro Lirico Marrucino, a Chieti, il 5 aprile 2012, si è svolto il Recital della concertista italo-albanese Gioia Aksinja.
Tale evento è stato organizzato dal prof. Francesco Stoppa (Centro di Antropologia Territoriale, CATA), dall’Associazione culturale Villa Badessa e dall’Associazione Albanese in Italia.
Qui di seguito il programma dell’evento e alcuni scatti del magnifico concerto e cena serale.
ProgrammaGalaConcertoAksinjaXhoia
In questa sezione si riportano le principali iniziative ed attività effettuate in ordine cronologico nel corso del 2011 corredate da brevi testi scritti, gallerie fotografiche e video.
Per le notizie dettagliate dell’evento, aprire e consultare le versioni in italiano, inglese e albanese dei links sottostanti.
In questa sezione si riportano le principali iniziative ed attività effettuate in ordine cronologico nel corso del 2010 corredate da brevi testi scritti, gallerie fotografiche e video.
Lavori preparatori nell’area ex-cimitero a Villa Badessa in previsione del Congresso …..
Programma GDL 2010_Web_Ultimo Qui di seguite sono riportate le immagini dell’avvio del Convegno Quarte giornate dei Diritti Linguistici – LEM Italia, presso l’Università di Teramo.Qui di seguite sono visibili le immagini relative dell’arrivo dei congressisti internazionali del Convegno Quarte giornate dei Diritti Linguistici – LEM Italia, al comune di Rosciano.
A seguire le immagini relative dell’arrivo dei congressisti internazionali del Convegno Quarte giornate dei Diritti Linguistici – LEM Italia, a Villa Badessa. ed allestimento della Mostra all’interno del frantoio famiglia D’AmicoAperitivo dei congressisti davanti al Museo e pranzo in piazza a Villa Badessa.
Incontro tra ricamatrici e tessitrici intorno all’abito tradizionale di Villa Badessa
Concerto degli ADRIA con balli fino a sera in piazza a Villa Badessa.
Per le notizie dettagliate dell’evento, aprire e consultare le versioni in italiano, inglese e albanese dei links sottostanti.
In questa sezione si riportano le principali iniziative ed attività effettuate in ordine cronologico nel corso del 2009 corredate da brevi testi scritti, gallerie fotografiche e video.
Serata a Villa Badessa – 5 agosto: Michele DI TORO Trio